Publication: La compleja gramática del moderno príncipe : las fuentes lingüísticas como clave hermenéutica del pensamiento político de Antonio Gramsci
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2022-09-02
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Universidad Complutense de Madrid
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Abstract
El presente estudio ofrece una lectura eminentemente filosófico-política de la obra de Antonio Gramsci tomando como hilo conductor y principio de inteligibilidad algunas de las fuentes y problemas asociados a la lingüística que comparecen en su corpus textual. Se trata pues de un trabajo de filosofía política –no de filosofía del lenguaje o de historia de la lingüística– cuyo fin es abordar una obra no del todo desconocida para la academia española –y relativamente bien conocida para la academia hispanohablante– desde un punto de vista original y apenas trabajado hasta el momento en nuestra lengua. Es decir, pretendemos, desde esta perspectiva nueva, llevar a cabo una contribución a los estudios gramscianos de habla hispana, fuertemente orientados, por lo general, hacia un legítimo abordaje instrumental que tiende a hacer de la obra del autor una herramienta de análisis e intervención política. A partir de estas premisas, no solo volvemos sobre una obra ya conocida para presentarla desde una perspectiva inédita, sino que también acometemos la tarea desde un abordaje temática y metodológicamente poco practicado en las coordenadas españolas. Este último trata de mostrarse atento a las peculiaridades textuales de lo escrito por el reo y, muy en concreto, a la alteración o reelaboración de sus propias posiciones sobre algunos de los tópicos tratados a lo largo del encierro. Con esto aspiramos no solo a matizar –por responder a fases intermedias de una reflexión en sí misma inacabada– algunas de las tesis que tradicionalmente se le han atribuido, sino también a ganar la coherencia interna de un pensamiento vivo que requiere, para ser comprendido de forma cabal, que trascendamos sin traicionarlos los límites de su propio texto y nos ocupemos con las fuentes y el contexto del que este se nutre...
Il presente studio offre una lettura eminentemente filosofico-politica dell’opera di Antonio Gramsci, assumendo come filo conduttore e principio di intelligibilità alcune delle fonti e dei problemi relativi alla linguistica, che compaiono nel suo nei suoi scritti. Si tratta dunque di un lavoro di filosofia politica – non di filosofia del linguaggio o di storia della linguistica – il cui fine è trattare un’opera non del tutto sconosciuta dall’accademia spagnola – e relativamente ben conosciuta dall’accademia ispanofona – da un punto di vista originale e poco esplorato finora nella nostra lingua. In altre parole, cerchiamo, da questa nuova prospettiva, di apportare un contributo agli studi gramsciani in lingua spagnola, fortemente orientato, in generale, verso un legittimo approccio strumentale, che tende a fare dell’opera dell’autore uno strumento d’analisi e intervento politico. A partire da queste premesse, non solo torniamo a un’opera già conosciuta per presentarla da una prospettiva inedita, ma affrontiamo tale compito da un approccio tematico e metodologicamente poco praticato nel contesto spagnolo. Il nostro approccio vuole essere attento alle peculiarità testuali dell’opera dell’autore e, più specificatamente, ai cambiamenti o elaborazioni di certe posizioni riguardanti alcuni degli argomenti trattati nel corso della reclusione. Con ciò speriamo non solo disfumare – per rendere conto di fasi intermedie di una riflessione essa stessa incompiuta – alcune delle tesi che tradizionalmente gli sono state attribuite, ma anche di far emergere la coerenza interna di un pensiero vivo che richiede, per essere compreso in modo adeguato, che vengano superati – senza per questo essere traditi – i limiti del testo stesso così come che ci si occupi delle fonti e del contesto di cui esso si nutre...
Il presente studio offre una lettura eminentemente filosofico-politica dell’opera di Antonio Gramsci, assumendo come filo conduttore e principio di intelligibilità alcune delle fonti e dei problemi relativi alla linguistica, che compaiono nel suo nei suoi scritti. Si tratta dunque di un lavoro di filosofia politica – non di filosofia del linguaggio o di storia della linguistica – il cui fine è trattare un’opera non del tutto sconosciuta dall’accademia spagnola – e relativamente ben conosciuta dall’accademia ispanofona – da un punto di vista originale e poco esplorato finora nella nostra lingua. In altre parole, cerchiamo, da questa nuova prospettiva, di apportare un contributo agli studi gramsciani in lingua spagnola, fortemente orientato, in generale, verso un legittimo approccio strumentale, che tende a fare dell’opera dell’autore uno strumento d’analisi e intervento politico. A partire da queste premesse, non solo torniamo a un’opera già conosciuta per presentarla da una prospettiva inedita, ma affrontiamo tale compito da un approccio tematico e metodologicamente poco praticato nel contesto spagnolo. Il nostro approccio vuole essere attento alle peculiarità testuali dell’opera dell’autore e, più specificatamente, ai cambiamenti o elaborazioni di certe posizioni riguardanti alcuni degli argomenti trattati nel corso della reclusione. Con ciò speriamo non solo disfumare – per rendere conto di fasi intermedie di una riflessione essa stessa incompiuta – alcune delle tesi che tradizionalmente gli sono state attribuite, ma anche di far emergere la coerenza interna di un pensiero vivo che richiede, per essere compreso in modo adeguato, che vengano superati – senza per questo essere traditi – i limiti del testo stesso così come che ci si occupi delle fonti e del contesto di cui esso si nutre...
Description
Tesis inédita de la Universidad Complutense de Madrid, Facultad de Filosofía, leída el 11-03-2022